Dedichiamo due giorni abbondanti immersi in quest'area del centro-est slovacco, il Narodni Slovensky Raj. Al risveglio Dedinky ci appare in tutto il suo splendore. Incontriamo un pastore in riva al lago al quale chiedo se posso scattargli una foto. Annuisce e scatto. Poi verificherò d'aver sbagliato il settaggio della macchina, sic!

slovacchia bici
Nuova tecnica antifurto: bici una sull'altra, incatenate a ridosso della tenda e con l'allarme acustico
 

Riprendiamo il viaggio. L'itinerario cresce di quota – siamo costantemente sopra i 500 metri. L'aria frizzante e il cielo terso rendono un po' il credito che abbiamo nei confronti della fortuna. Il traffico è praticamente nullo, si ode soltanto il rumore dei nostri Land Cruiser della Schwalbe richiesti a Bratislava e montati sulle nuove bici dopo il furto. E devo dire che nonostante le perplessità iniziali, sono pneumatici robustissimi con notevole grip ma il rotolamento lascia – ovviamente – un po' a desiderare. Altro suono sono delle campanelline per cimino da canna da pesca applicate alle borse delle bici. Abbiamo escogitato alcuni sistemi antifurto e di allarme. Il primo è legare con catena le bici una sull'altra, disposte a terra, e invertite nella posizione; rigorosamente in contatto con la tenda e, ultimo particolare, le citate campanelline notturne dei pescatori. In caso di tentativo furto le bici sono a terra, una sull'altra, incatenate, incollate alla tenda e in più con segnalatore acustico mimetizzato.

 

slovacchia in bici
Particolare di Sucha Bela nel Paradiso Slovacco. Un torrente da risalire a piedi con cascate e passaggi in ferrata

 

Lo Slovensky Raj - Il Paradiso Slovacco si estende su una vasta area nel cuore della nazione. E' una meta ricercata da chi desidera il contatto profondo con l'ambiente naturale. Il lento salire tra queste vallate – se il meteo è clemente – è davvero un'esperienza meravigliosa. Valichiamo un passo posto a mille metri e poi giù in picchiata per il villaggio di Podlesok nei pressi di Hrabusice il cui camping fa davvero al caso nostro. Montiamo la tenda e poi … piove. Il mattino seguente scarpinata di 4 ore in una gola scavata da un torrente e attrezzata per agevolarne la visita. È Sucha Bela. Sono 450 metri di dislivello in salita per due ore di camminata all'interno di quest'ambiente affascinante immerso nel Parco. Se amate davvero i virtuosismi dell'ambiente qui ne sarete commossi. Il pomeriggio decidiamo di visitare il più grande castello d'Europa, a Spisské Podharadie, distante circa 40 Km. Tentiamo di evitare la strada principale ma le cose si mettono di traverso. Chiedere agli sconosciuti per strada (ormai tutti auto-dipendenti) sei soggetto ad indicazioni tipicamente automobilistiche, e qui con l'aggravio della barriera linguistica. Tentiamo spiegazioni con due persone incontrate sulla strada senza cavarne un ragno dal buco. In men che non si dica sbuca fuori un locale in bici – pensiamo: senz'altro costui saprà indicarci la deviazione. Infatti, mentre gli automobilisti ci costringerebbero ad un mezzo suicidio, il ciclista locale ci accompagna immediatamente su una stradina secondaria sterrata evitandoci la superstrada. Ma al famoso castello non arriviamo, il meteo rapidamente torna nuvoloso ed enormi pennellate grigio bluastre colorano il cielo. Il buio inizia a calare aiutato dalle nubi e, inevitabilmente, piove. Ci ripariamo sotto una tettoia. Pioggia a dirotto, impossibile muoversi. Attendiamo. Passano i minuti. Siamo adiacenti la linea ferroviaria. Decidiamo di prendere il treno. Di treni, però, non ce ne sono più. Non abbiamo più alterrnative. Riprendiamo le bici sotto l'acqua con una temperatura di 15°C. La stanchezza mattutina erompe. Fatichiamo a mantenere una media capace di portarci al camping in tempo utile. Nel frattempo usiamo il navigatore satellitare sempre con elevata apprensione. Hrabuscice non arriva mai. Ormai è buio e piove e non si vede quasi nulla per strada. Più volte perplessi agli incroci e al buio con zero indicazioni stradali raggiungiamo la nostra meta alle 21:15 cotti e distrutti come poche volte ci è capitato.

 

slovacchia in bici
L'immancabile cicogna, regina dei volatili nei Paesi dell'Est, intenta a spalmare il piumaggio di grasso (secreto da apposite ghiandole) per impermeabilizzarsi