in foto il castello di Niedzica appena dopo il confine slovacco in Polonia

Mi chiedevo quale diavolo di mostriciattolo esistesse in noi, incurante di disagi e fatiche, e ci spingesse – ci spinge! – a non interrompere o dire basta ad evidenti condizioni limite per chi, come noi, detesta con garbo il mondo no-limits e da superman. Forse l'amicizia con Francesco Gusmeri e l'averlo seguito nel suo straordinario viaggio in bici dall'Altra parte del Mondo qualche risposta l'abbiamo ricevuta. In effetti esiste davvero un mostriciattolo, che quando salta fuori, ti costringe ad un processo di individuazione. Sei qui o sono qui? Sono qui per me perché altrimenti in questo transito di vita non potrei essere altrove. E lui, il mostriciattolo, divertito se la ride.

 

le nostre bici come stendibiancheria. Le manopole sono perfette per i calzini

 

 

Strepitosa forneria a Nowy Targ: l'abbiamo assaltata

 

Prima operzione mattutina. Dalla tenda guardo le bici questa volta legate ad un albero. Ci sono entrambe. Poi sbuco con la testa fuori dalla tenda per il consueto appuntamento col cielo. La verifica bernacchiana è senza appello: oggi SOLE!
Ci prodighiamo nello stendere quante più cose possibili mentre il nostro fornelletto scalda l'acqua per il the. Qualcosa sotto i raggi solari sembra quasi asciutto. Salutiamo un gruppone di Estoni anche loro qui in bicicletta e poi direzione Poland. Siamo a fianco dei Tatra godendo uno smagliante panorama su montagne e vallate incantevoli. Alle 11:30 è Polonia! Ciao cara Slovacchia, sono convinto che ci rivedremo.
Il primo impatto col suolo polacco. Una nazione da sempre percepita come lontassima è ora sotto le nostre ruote e davanti agli occhi. Poche centinaia di metri e si apre la vallatta offrendosi alla vista del castello di Niedzica, arroccato sul lago a presidio di quest'ultimo. Controllore incontrollato di viandanti, di mercanti, di vagabondi e contrabbandieri. Oggi gli tocca due randagi in bicicletta provenire all'inverso della rotta seguita dall'ambra. Grazie al quotidiano sms di Gzregor veniamo indirizzati su un itinerario capace di evitare l'orribile e temuta “main road” per Nowy Targ. Le indicazioni ci sospingono in un'area ad altissima vocazione agricola. E qui, per noi e i nostri occhi, eccoci di fronte al volteggiare di numerosissime cicogne. Ragazzi, che spettacolo! E che emozione fermarsi qui in questo prato a consumare il nostro pranzo a poche decine di metri da una quindicina di cicogne che mangiano bellamente e indisturbate da contadini assorti nel rito della fienagione.

 chiesa cattolica lignea a Loupusne incontrata su un percorso ciclabile davvero bello